Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convengono davanti alla realtà che fugge: in quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale.
Henri Cartier Bresson, un uomo nato in Francia all’inizio del novecento da una famiglia agiata di industriali dei tessuti, dotato di un carattere ribelle, insofferente all’autorità e alle costrizioni, ai doveri di una scuola opprimente e di un destino già scritto nella ditta paterna. È stato definito “occhio del secolo” ma forse in pochi sanno che Bresson era attratto soprattutto dalla pittura, e solo dopo un viaggio in Costa D’Avorio sentì il bisogno irrefrenabile di comprare la sua prima macchina fotografica; una Leica 35mm con obiettivo da 50mm.
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Momento Decisivo |
Uno sfondo cupo del 1932 accompagna Raymond Queneau, protagonista della composizione, nell’atto di saltare. Il lato sinistro della foto è stato tagliato perché Bresson nello scattare stava sbirciando attraverso delle tavole di legno e lo spazio, non era abbastanza largo per la sua lente.
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